Re: INCREÍBLE=> El papa Benedicto XVI niega el primado de Pedro
Cuando me lo han enviado esta mañana (y me han llamado un par de hermanos para decírme la noticia no me lo podá creer)
Leed, leed ¿Será esto el principio de la Uidad de la Iglesia?
Roma, 28/12/2005 (Efe/VatPress.net)
EL PAPA BENEDICTO XVI NIEGA EL PRIMADO DE PEDRO
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Efe. En un anuncio sin precedentes que podría convulsionar los fundamentos de la misma fe católica en todo el mundo el papa Benedicto XVI ha hecho un anuncio, coincidiendo con el día del Santo esteban protomártir y de la proclamación de la encíclica "Juris consulti de Stata Ecclesiæ et legitima potestate Romani Pontificis Liber singularis ad reuniendos dissidentes in religione christianos compositus" donde afirma entre otras cosas que "el primado de Pedro puede ser revisado a la Luz de la Escritura y de la Santa Tradición" (...) "Con el objetivo de desbloquear los caminos del ecumenismo y la unidad con las iglesias de tradición Ortodoxa y los hermanos separados de las diferentes confesiones protestantes". Dice además el Santo Padre que esta revisión deberá hacerse desde la más profunda reflexión y unidad de todos los miembros dle consejo cardenalicio vaticano y de la Congregación para la Doctrina de la Fe (Ex-santo Oficio).
No han tardado en levantarse las voces que hablan de una ruptura en el seno de la Iglesia Católico-romana por parte de los sectores más conservadores d ela misma.
Podéis leer el resto (aún no traducido al español) en:
http://www.vatican.va/holy_father/b...ts/hf_ben-xvi_ang_20051226_st-stephen_it.html
¡¡La leche!! Un papa protestante!!
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profesionales en la mentira son los catolicos siempre lo han demostrado
me refiero al CREDO CATOLICO por supuesto
BENEDETTO XVI
ANGELUS
Festa di santo Stefano protomartire
Lunedì, 26 dicembre 2005
Cari fratelli e sorelle!
Dopo aver celebrato ieri con solennità il Natale di Cristo, facciamo oggi memoria della nascita al cielo di Santo Stefano, il primo martire. Un particolare legame unisce queste due feste ed è ben sintetizzato nella liturgia ambrosiana da questa affermazione: "Ieri il Signore è nato sulla terra perché Stefano nascesse al cielo" (Allo spezzare del pane). Come Gesù sulla croce si è affidato completamente al Padre e ha perdonato i suoi uccisori, così Stefano al momento della sua morte prega dicendo: "Signore Gesù, accogli il mio spirito"; e ancora: "Signore, non imputare loro questo peccato" (cfr At 7, 59-60). Stefano è un autentico discepolo di Gesù e un perfetto suo imitatore. Inizia con lui quella lunga serie di martiri che hanno suggellato la propria fede con l'offerta della vita, proclamando con la loro eroica testimonianza che Dio si è fatto uomo per aprire all'uomo il Regno dei Cieli.
Nell'atmosfera di gioia del Natale non sembri fuori luogo il riferimento al martirio di Santo Stefano. In effetti, sulla mangiatoia di Betlemme già s'allunga l'ombra della Croce. La preannunciano la povertà della stalla in cui il Bambino vagisce, la profezia di Simeone sul segno di contraddizione e sulla spada destinata a trafiggere l'anima della Vergine, la persecuzione di Erode che renderà necessaria la fuga in Egitto. Non deve stupire che un giorno questo Bambino, diventato adulto, chieda ai suoi discepoli di seguirlo sul cammino della Croce con totale fiducia e fedeltà. Attratti dal suo esempio e sorretti dal suo amore molti cristiani, già alle origini della Chiesa, testimonieranno la loro fede con l'effusione del sangue. Ai primi martiri ne seguiranno altri nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. Come non riconoscere che anche in questo nostro tempo, in varie parti del mondo, professare la fede cristiana richiede l'eroismo dei martiri? Come non dire poi che dappertutto, anche là dove non vi è persecuzione, vivere con coerenza il Vangelo comporta un alto prezzo da pagare?
Contemplando il divino Bambino fra le braccia di Maria e guardando all'esempio di Santo Stefano, chiediamo a Dio la grazia di vivere con coerenza la nostra fede, pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi (cfr 1 Pt 3, 15).
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Dopo l'Angelus:
Je vous salue cordialement, chers pèlerins francophones. En la fête de saint Étienne, premier martyr, et dans la joie de Noël que vous avez pu vivre en famille, puissiez-vous être artisans de paix et témoins de l’amour infini de Dieu pour nous.
I greet all the English-speaking visitors present at today’s Angelus and I wish you the joy and peace of Christmas! Through the intercession of the martyr Saint Stephen, may Christians everywhere give clear witness to Christ, Saviour of all humanity.
Mit weihnachtlicher Festfreude grüße ich alle Pilger und Besucher deutscher Sprache. Heute gedenkt die Kirche ihres ersten Märtyrers, des Diakons Stephanus. Dieser Heilige sagt uns: In Jesus Christus hat Gott uns Menschen alles – das Heil selbst! – geschenkt. Schenken wir dem Herrn unser Herz! In seiner Kraft werden wir zu Boten seiner erlösenden Liebe, im Leben und im Tode. Euch allen eine gesegnete und friedvolle Weihnachtszeit!
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española aquí presentes y a cuantos participan en el rezo del Ángelus a través de la radio y la televisión. Que el Misterio del Dios hecho hombre en Belén, que iluminó la vida del primer mártir, San Esteban, cuya fiesta celebramos hoy, alumbre nuestro camino para dar testimonio de amor y paz. ¡Felices fiestas!
Pozdrawiam wszystkich Polaków. Przeżywanie tajemnicy Bożego Wcielenia niech napełnia was radością i pokojem. Niech Bóg Wam błogosławi!
[Saluto tutti i polacchi. Vivere il mistero dell’incarnazione di Dio vi colmi di gioia e di pace. Dio vi benedica!]
Rivolgo, infine, il mio cordiale saluto a tutti voi, cari pellegrini di lingua italiana, e vi auguro di conservare in questi giorni il clima spirituale di gioia e di serenità del Santo Natale.
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por supuesto no habla nada lo que dijo el hermano
son SOLAMENTE VIENTOS DE DOCTRINAS